CORSO D’INGLESE

Corso d’inglese

Si è svolto un corso semestrale  d’inglese presso il Centro diurno di Montepaone lido.             Una volontaria dell’Associazione AMA Calabria,  madrelingua,  ha sostenuto un corso base per un gruppo di giovani che  seguono un percorso di riabilitazione. Grande interesse e  coinvolgimento, il gruppo di n. 10 persone aveva già conoscenze basilari. In un progetto riabilitativo di formazione al lavoro  oggi la conoscenza della  lingua inglese è indispensabile.

Visita Locri – Gerace

 

Visita guidata presso i centri storici di Locri e Gerace  –  Marzo 2009
II presente progetto si realizza in collaborazione con l’Associazione Ama Calabria, nell’ambito delle attività di riabilitazione, allo scopo di offrire ai destinatari un’ esperienza fuori dal contesto quotidiano, un momento di formazione, informazione ed incontro

OBIETTIVI

1) Verifica del grado di autonomia e di gestione del Sé in ambiente non protetto e al di fuori del   nucleo familiare
2) Conoscenza geografica del territorio calabrese
3) Arricchimento storico-culturale

DESTINATARI

La visita guidata è destinata ad un gruppo di 20 giovani di ambo i sessi, che frequentano da almeno 6 mesi il Centro Diurno di Riabilitazione Psicosociale

RISORSE UMANE

Operatori del Centro di Riabilitazione
Studenti Universitari Tirocinanti
Genitori
Soci Ama Calabria

 

 IL PROGRAMMA HA PREVISTO

Partenza dal Centro di Salute Mentale di Montepaone lido alle ore 8,30
Arrivo a Locri visita al Museo archeologico, Tempio di Marasà, Tempio di Zeus, Santuario di Persefone
Pranzo al ristorante
Visita alla cittadina di Gerace : il Borgo, le Grotte di tufo, la Chiesa di S. Maria del Mastro,la Chiesa della Nunziatella, la Cattedrale dell’Assunta, la Chiesa di S. Giovannello

Viaggio di ritorno e rientro presso Montepaone lido per le ore 19,00

Visitiamo Messina-Taormina

 

L’Azienda Sanitaria n. 7 di Catanzaro in collaborazione con l’Associazione “AMA Calabria” realizza il progetto riabilitativo denominato ” Visitiamo la Sicilia: MESSINA

Il programma realizzato il 18 maggio 2007, ha previsto un percorso turistico con un gruppo di 50 persone tra giovani utenti, operatori, volontari e familiari.
Programmare un progetto di questa portata è un’impresa difficile che richiede l’acquisizione di importanti competenze da parte dei destinatari.
E’ un percorso riabilitativo costruito e concordato individualmente, tenendo conto delle loro abilità e dei loro bisogni, relativi alla loro età, al contesto di appartenenza sia sociale che familiare.
Senza la collaborazione di volontari, validi operatori e collaboratori non sarebbe possibile realizzare un progetto che apparentemente si presenta come ludico-ricreativo, ma porta con sè il raggiungimento di obbiettivi riabilitativi molto complessi quali: la motivazione di una scelta, l’autodeterminazione, la capacità di riappropriarsi di un ruolo sociale.
Indispensabile e costante è il sostegno dell’Associazione AMA che integra con il suo contributo le risorse che l’Azienda Sanitaria dispone per migliorare la qualità di vita dei suoi assistiti.
Il partneriato tra Azienda Sanitaria e Privato Sociale è una realtà dalla quale non si può prescindere per poter promuovere servizi alla persona efficaci ed efficienti.

Alla realizzazione del progetto hanno collaborato gli operatori:

Rosa Conca, Graziella Massara, Antonietta Fabio, Marina Pasquini, Maria Stratoti, Antonio Napoli.
Gli psicologi esterni volontari:  Dr. I.Messina, Dr.ssa M. Romeo, Dr.ssa S. Peronace, Dr.ssa R. Salerno.
Gli operatori del Servizio Civile:  Simona Lombardo, Rosaria Scarpino, Annamaria Murgida, Salvatore Aiello ed  i tirocinanti dell’ Università Magna Graecia di Catanzaro.

L’Associazione AMA Calabria è selezionata per promuovere il Progetto “Work Experience “ anno 2007-2008

Nel programma di riabilitazione psico-sociale, previsto dal Centro Diurno del CSM di Montepaone lido , si colloca la partecipazione di n. 9 giovani al Progetto di tirocinio formativo ( Borse Lavoro o Work Experience ) previsto dalla Misura 3.4 azione b dell’Asse III – Risorse umane del Por Calabria 2000-2006, curato e supportato nei dettagli tecnici dalla Dirigente Responsabile del Settore Uno.
Aderire ad un progetto di simile portata, ci carica di responsabilità e di impegno ma contemporaneamente ci inorgoglisce perché finalmente si completa il quadro riabilitativo individuale di un soggetto utente che fin’ora non aveva mai avuto l’opportunità di sperimentare quanto aveva acquisito nel suo lungo e tortuoso percorso riabilitativo individualizzato.
Per non trovarci impreparati davanti alla possibilità di veder realizzato questo progetto in Calabria, abbiamo partecipato a diversi eventi formativi tra cui un corso tenuto a giugno del 2007 dalla Dr.ssa Paola Carozza, docente di fama nazionale e internazionale nel settore della riabilitazione psichiatrica, che ci ha adeguatamente formato rispetto alle linee guida nazionali relative alla gestione di Work Experience ( o Borse lavoro).
Il tirocinio formativo o Work Experience è un’esperienza concreta in situazione di lavoro reale.
L ‘obiettivo delle Work Experience, oggi non è quello della qualifica o dell’apprendimento di un mestiere, ma soprattutto il raggiungimento delle capacità interessate all’espletamento di un lavoro in azienda :

stare in azienda assieme ad altri lavoratori

– impegnarsi proficuamente per tutto l’orario di lavoro concordato

– raggiungere livelli di produttività sufficienti anche se minimi e un buon grado di soddisfazione
personale.

 Oltre a rappresentare un’esperienza formativa in una situazione legata all’acquisizione di “capacità lavorative”, il tirocinio interessa tutta una serie di aree funzionali del tirocinante affinchè si realizzi non solo un’azione di inserimento lavorativo bensì un reale processo di integrazione e di crescita :

  • le autonomie (di base e sociali)
  • le competenze cognitive
  • le competenze comportamentali
  • le competenze relazionali

Il progetto proposto presuppone una valutazione delle abilità individuali attraverso colloqui individuali e la somministrazione di idonei test di valutazione dai quali si evince la predisposizione del tirocinante ad un specifica attività.
Si valuta la capacità di relazionarsi in un contesto non familiare e non protetto (come può essere un Centro Diurno), il grado di autonomia per recarsi sul posto di lavoro, la conoscenza del tempo e capacità spazio temporali (rispetto dell’orario), la discreta conoscenza del denaro e la capacità della sua gestione.
In sintesi, aderire in maniera ottimale al Progetto Regionale proposto vuol dire preparare il tirocinante per inserirlo in situazioni sociali e lavorative molto significative per raggiungere i seguenti obiettivi:

 

-contrastare l’isolamento (dalle altre persone)

-contrastare l’impoverimento del linguaggio

-aiutare la persona a riappropriarsi di un ruolo sociale

-partecipare ad una causa comune

-sperimentare i vantaggi di relazioni umane nuove e sane

acquisire competenze in un settore lavorativo specifico


Il primo step
dei pecorsi previsto dal Centro Diurno mira a conoscere la persona oltre che la sua disabilità:

1) Si raccolgono informazioni sul livello di autonomia, (che cosa fa in casa, se gli vengono
assegnati dei microruoli, che storia ha avuto….)
2) L’accesso a questi dati avviene attraverso una serie di colloqui con il soggetto interessato e     anche con la famiglia.
3) Si passa poi ad una valutazione dell’assetto della personalità , ad una diagnosi funzionale, ad   un bilancio delle competenze e ad una consulenza esplorativa informale.

Ai fini di raccolta dati il Centro Diurno utilizza griglie di domande strutturate e non che servono per guidare l’operatore nel colloquio, la somministrazione è piuttosto libera e serve come guida e non da vincolo.
I dati vengono raccolti in una cartella nuova e separata dalla cartella clinica .


Il secondo step
prevede l’individuazione del posto di lavoro, o azienda ospitante e l’abbinamento del tirocinante.

E’ un momento molto delicato del percorso, dove si fondono il buon senso e la preparazione dell’operatore, il modo di porgersi e la credibilità nell’offrire sostegno e supporto ai titolari dell’Azienda ospitante.
Tutto ciò presuppone un lavoro capillare e costante sul territorio di appartenenza del Centro Diurno.
Oggi tutto il territorio che ci appartiene conosce i nostri ragazzi perché fanno la spesa, vanno all’Ufficio postale, alla lavanderia, in cartolibreria, al bar, ecc., sono spesso incerti, camminano in gruppo, si aiutano anche nelle scelte di piccoli acquisti ma sono affidabili!
La fase successiva è la presentazione ufficiale alle aziende del tirocinante che ha espresso interessi per quel settore.
Si passa alla formalizzazione del protocollo d’intesa, in cui si stabiliscono gli operatori di riferimento, sia tutor aziendale che tutor di accompagnamento., si definisce l’aria aziendale e la durata del progetto (12 mesi).
Il protocollo è anche il documento che esprime la legalità dell’inserimento lavorativo e le adeguate coperture assicurative.

Il terzo step prevede la scelta dei tutor di accompagnamento.

Nel contesto del Centro Diurno di Montepaone lido si stabiliscono alcuni criteri di selezione condivisi da tutti gli operatori per la selezione dei tutor d’accompagnamento :

1°) la frequenza al Centro e la conseguente acquisizione di maggiori abilità

2°) la disponibilità dimostrata in situazioni pregresse nell’espletamento dei progetti
riabilitativi,

3°) il titolo di studio.

Il tutor d’accompagno è l’operatore della mediazione ed il referente per l’Azienda, non si prevede un affiancamento dell’utente sul posto di lavoro, ma se occorre un supporto, funge comunque da riferimento per la persona inserita e per il Centro Diurno.
L’Associazione provvede all’abbinamento funzionale con l’azienda.


In sintesi le Work Experience promuovono azioni di tirocinio formativo ed il percorso riabilitativo integrato si esplica in tre momenti: orientamento, formazione e apprendimento lavorativo presso le aziende.

Corso di formazione sull’Auto Aiuto Mutuo nell’ambito della salute mentale

Contenuti

Il corso nasce dalla volontà di dotarsi di strumenti conoscitivi e tecnici da parte di operatori che già lavorano in Servizi pubblici. Esso stesso è l’espressione di un modello gestionale che si rifà all’auto mutuo aiuto ed esprime la volontà di conoscenza in un percorso solidale.

La cultura e la pratica dell’auto mutuo aiuto stanno diventando sempre di più una risorsa importante nell’ambito della protezione e promozione della salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo annovera fra gli strumenti di maggiore interesse per ridare ai cittadini responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza socio-sanitaria, per migliorare il benessere della comunità.

Obiettivi

Sensibilizzarsi alla metodologia dell’auto mutuo aiuto recependo i principali fondamenti che lo caratterizzano, acquisendo conoscenze e strumenti per far nascere nelle proprie realtà esperienze di mutualità nell’ambito della salute mentale.


Partecipanti

Operatori ed utenti dei servizi di salute mentale, persone che vivono in prima persona un problema di salute mentale ed i loro familiari, partecipanti a gruppi a.m.a., operatori sociali, volontari, persone che intendono formarsi alla metodologia dell’auto mutuo aiuto per diventare protagonisti di iniziative che responsabilizzano la propria comunità.

Relatore

Stefano Bertoldi, ASSOCIAZIONE . AMA Trento;

Sede

Il corso si è svolto presso la sede dell’Associazione SINCRONIA – Lamezia Terme – a 200 metri dalla Stazione Ferroviaria.

Il presepe artigianale

Laboratorio del Presepe artigianale ” si pone la finalità di impegnare i giovani che frequentano il Centro Diurno in attività riabilitative di gruppo, attraverso tecniche facili e trasmissibili all’utente indispensabili alla realizzazione del manufatto.
La guida di un “ tecnico esperto ” e la collaborazione degli altri operatori ha permesso di mantenere alta l’attenzione e l’interesse durante tutte le fasi previste per la realizzazione dei Presepi.

 Obiettivi:

  •  far apprendere tecniche lavorative e stimolare le capacita costruttive
  •  sviluppare la disponibilità alla cooperazione
  • stimolare la fantasia e la creatività
  •  creare reti di relazioni e rafforzare quelle già esistenti, con i singoli privati, le associazioni e con   le  agenzie del territorio

 Metodologia:

Fase I- Creazione di mattoncini, tegole e pavimentazione in argilla che vengono lavorati
singolarmente senza l’uso di stampi

Fase II- Raccolta e puliture di canne, nelle campagne vicine, per la realizzazione di tegole

Fase III- Assemblamento dei pezzi con l’uso di colla a caldo e colla vinilica fino alla
realizzazione dicase e grotte per l’allestimento di presepi con pezzi unici realizzati
esclusivamente a mano

Fase IV- Il prodotto viene pubblicizzato con la collaborazione di Associazioni o di privati e
infine  diventa un prodotto commerciale al “ Mercato del Lunedì ” in Montepaone.

Il ricavato dalle offerte contribuisce al sostentamento delle spese di laboratorio