La Riabilitazione psicosociale : un percorso metodologico

EVENTO FORMATIVO SULLA RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE

 

L’Associazione AMA Calabria, con sede legale a Squillace,  opera dal 2004 nell’ambito del disagio psichiatrico. Da anni promuove  gruppi di auto-mutuo-aiuto e supporto alle famiglie che vivono un disagio psichico e promuove eventi formativi nel settore.
Il 4 giugno 2011, presso l’Hotel Lamezia, l’Associazione ha promosso  il VI  Evento Formativo  dal titolo” La Riabilitazione psicosociale : un percorso metodologico”, finalizzato alla formazione di professionisti calabresi impegnati nella Riabilitazione psicosociale. L’ evento è stato patrocinato dall’Ordine dei Medici, degli Psicologi, degli Infermieri , dell’ANEP e dall’Ordine degli Assistenti Sociali che ha riconosciuto n. 7 crediti formativi.
L’obiettivo dell’evento formativo era finalizzato a  formare e sensibilizzare i professionisti,  che  a qualsiasi titolo operano in Calabria  nell’ambito della Riabilitazione Psicosociale, in modo tale da  condividere un  percorso metodologico appropriato. Relatore è stato il  dr. Ascanio Vaccaro, direttore della Riabilitazione Psicosociale presso la Comunità sanitaria “Casa di Nicola” di Tavernola Bergamasca (BG), psichiatra e farmacologo  che svolge  attività di consulenza e formazione in materie di riabilitazione psichiatrica da oltre 25 anni.
Ha pubblicato 2  libri sulla riabilitazione psicosociale e innumerevoli articoli su riviste di alto prestigio scien tifico.  In occasione del convegno il relatore ha proposto, in   particolare, un percorso metodologico da attuare attraverso l’uso di schede di valutazione  e di una cartella riabilitativa che, al momento,  si sono dimostrati efficaci nella valutazione delle competenze e degli esiti  nell’ambito della riabilitazione psicosociale.
I contenuti dell’evento sono stati ampiamente condivisi da circa 100 professionisti del settore , provenienti da tutta la Calabria, che hanno manifestato un alto interesse per le tematiche sviluppate. La presidente dell’Associazione AMA Calabria, dott.ssa Rosa Conca, nel salutare i convegnisti  ha affermato che  “occuparci di riabilitazione in Calabria è come  spianare una strada dissestata.
E’ necessario  proporci degli obiettivi, partendo da validi riferimenti teorici e solidi riferimenti metodologici, per   pervenire alla formulazione di linee guida che diano a tutti noi gli strumenti per affrontare i problemi posti dalle persone, spesso giovani, con gravi disabilità psichiatriche.  Bisogna uscire dall’aspecificità e dall’approssim azione di molti trattamenti, definiti riabilitativi, ma che in realtà, sono lontani dagli obiettivi di vita degli utenti, incuranti delle loro preferenze e spesso svolti in ambienti artificiali.  E’ proprio il vuoto di procedure accreditate che spesso ostacola ognuno di noi nell’adozione di metodi di lavoro efficaci.
Al contrario, ricerche ed esperienze, in campo nazionale ed internazionale,  dimostrano che la riabilitazione psichiatrica, non solo restituisce la persona alla società, consentendole di recuperare un ruolo produttivo, ma diminuisce il carico familiare, previene le ricadute, riduce l’uso dei farmaci e il ricorso all’ospedalizzazione. Acquisire un metodo di lavoro nell’ambito della riabilitazione non reprime la creatività e la componente umana degli operatori, ma conferisce all’intervento la dignità di una tecnica valida”. L’ evento formativo è stato  curato dalla presidente Dr.ssa Rosa Conca e dalla vice presidente Dr.ssa Graziella Massara.
All’organizzazione hanno collaborato  i soci Fabio Antonietta , Pasquini Marina,   Maria Statoti, Napoli Antonio, Franco Roberto, gli infermieri professionali Lorenzo Marino e Rosaria Papa.

Rosa Conca

Progetto ludico-riabilitativo “Arcobaleno ” 2011

 

Il progetto “ Arcobaleno ” rientra tra le attività riabilitative previste dal programma del Centro Diurno e consiste in una vacanza – soggiorno per circa 30 utenti che frequentano il Centro da almeno 6 mesi.
Il progetto Arcobaleno è un esperienza ormai consolidata negli anni, tanto attesa sia dai giovani che usufruiscono di una “ vacanza sul mare ”, che dalle rispettive famiglie che per una settimana possono sentirsi sgravate dall’impegno quotidiano dell’assistenza dei loro figli.

   DESTINATARI:

 

Sono destinatari del progetto 30 soggetti–utenti che, da almeno 6 mesi, afferiscono quotidianamente al Centro Diurno di Montepaone lido.

   OBIETTIVI:

 

  • favorire un’interazione socializzante tra gli operatori e l’utente in un contesto sano, fuori dal setting quotidiano di lavoro;
  • neutralizzare i fattori di desocializzazione , dei giovani con disagio psichico, che li portano all’allontanamento da situazioni sociali emotivamente significative;
  • promuovere in situazioni apparentemente “solo ricreative”, comportamenti organizzati, abilità e motivazioni, che portano i giovani a sviluppare relazioni sociali soddisfacenti e ad eseguire compiti accettabili e gratificanti.

   SEDE DEL PROGETTO:


E’ sede diurna del progetto una “Struttura Ospitante” gratuita , che fa parte del nostro comprensorio e si trova nei pressi delle località balneari.

   RISORSE STRUMENTALI :

La struttura ospitante è offerta gratuitamente dal Comune di Montauro.
Le spese per l’assistenza alimentare per gli utenti e gli operatori che partecipano al progetto sono a carico delle rispettive famiglie.

   RISORSE UMANE:

Operatori in servizio presso il CSM che prestano la loro attività lavorativa nel Centro di Riabilitazione Psicosociale a qualsiasi titolo e collaborazione.
E’ prevista obbligatoriamente una turnazione diurna da parte degli operatori che aderiscono al progetto per garantire il supporto continuo agli utenti.

Personale dipendente:

Psicologa responsabile n. 1
Infermieri n. 5
Assistente sociale n.1
Collaboratore non sanitario n.1

Personale esterno di supporto:

Volontari iscritti “ Associazione AMA”
Psicologi volontari
Tirocinanti universitari
Genitori

 

Il progetto si conclude con una cena sociale assieme alle famiglie

Squadra di calcio ” New way “

OBIETTIVI

 

1) Osservazione e valutazione delle abilità e dei comportamenti socialmente competenti acquisiti   durante il percorso  dell’attività riabilitativa

2) Verifica del grado di autonomia e di gestione del Sé in ambiente non protetto e al di fuori del    nucleo familiare

3) Sviluppo dell’auto-mutuo-aiuto come risorsa e sostegno

4) Apprendimento e rispetto delle regole e dei ruoli

5) Riconoscimento e rispetto dei tempi

6) Sviluppo di una sana competizione

RISORSE UMANE

  • Operatori del Centro di Salute mentale
  • Volontari dell’Associazione AMA Calabria
  • Tirocinanti

     

    IL PROGRAMMA HA PREVISTO

    • Accompagnamento dei giovani con le auto degli operatori coinvolti nel progetto
    • Allenamento in prossimità di partite con altre squadre c/o il Campetto sito in Montauro (CZ)
    • Incontri amichevoli con squadre del comprenso

Gruppi di auto-mutuo-aiuto

 

   INIZIO ATTIVITA’ ANNO 2005

 

La famiglia: parte integrante del progetto riabilitativo

Il counseling (processo che permette di sviluppare cosapevolezze, opzioni e capacità di gestire i problemi della vita di ogni giorno attraverso la ricerca di nuove risorse o alternative) rivolto ai genitori sta assumendo sempre di più una forte connotazione nella programmazione di progetti terapeutici individualizzati che rispondono alle esigenze dei giovani che afferiscono presso il nostro servizio. L’aiuto rivolto ai genitori si basa su due momenti:

  1. conoscere le problematiche correlate al disturbo psico-patologico del figlio
  2. sviluppare la consapevolezza di essere una risorsa e finalizzarla ad una partecipazione attiva al progetto riabilitativo.

Durante gli incontri quindicinali, che si sono sempre di più caratterizzati secondo il principio dell’ Auto Mutuo Aiuto vengono proposti anche interventi mirati ad affrontare specifici temi educativi o riflessioni sullo stile educativo che interferisce e spesso influenza il rapporto con i propri figli.

Si tratta di un programma che ha puntato non solo sul singolo paziente ma sulla risoluzione di problematiche coniugali / genitoriali / individuali e parallelamente riabilitative e ludiche per migliorare la qualità della vita, là dove è difficile la guarigione della “ patologia”.

La relazione tra il gruppo dei genitori è diventata ricca di emozioni, di alleanze di solidarietà e la stanza d’incontro è diventata un luogo di forte integrazione sociale dove è possibile condividere il proprio vissuto problematico assai pesante quando era sentito come unico, personale : proprio a me doveva capitare…..!!!!!.

Il senso di una squadra di calcio ” New Way”

Progetto

 La squadra di calcetto costituita dai giovani utenti che frequentano il centro Diurno ha deciso di darsi il nome : New Way ( nuova strada- per la propria vita- ).

E’ un’attività di riabilitazione psico-sociale che si svolge una volta la settimana, per la durata di due ore, presso un campetto sito in Montepaone lido, nelle vicinanze del Centro Diurno, offerto gratuitamente all’Associazione AMA Calabria, per il periodo che va da aprile a ottobre compreso.
Il progetto riabilitativo di cui sopra ha avuto inizio nell’anno 2005, da allora è stata disputata qualche partita amichevole con gruppi di giovani di paesi vicini, che ha permesso l’assortimento delle due squadre per sorteggio e non per appartenenza a gruppi.
Al momento, l’obiettivo principale “riabilitazione”, considerato fine ultimo, si è arricchito di altri obiettivi: rispetto delle regole, sviluppo della capacità tattica,piacere emotivo di affrontare una partita vera.
E’ proprio nell’attività di una “partita vera” che si mettono a fuoco le competenze e i ruoli via via raggiunti durante gli allenamenti, si cerca di dare il meglio di Sé.
I giovani si sentono un po’ meno pazienti e un po’ più atleti dilettanti!
Lavorare per la riabilitazione in un contesto fuori dal Centro Diurno permette di mantenere la continuità della riabilitazione stessa a diversi livelli , infatti i giovani che hanno già in itinere un inserimento lavorativo presso i loro paesi di appartenenza,continuano a mantenere attraverso l’allenamento di calcetto, un rapporto significativo, con gli altri utenti e con gli operatori, un rapporto comunque all’esterno e dunque sano, ma indispensabile ad una verifica , ad una supervisione, dove il gruppo del Centro Diurno diventa una squadra e l’operatore diventa un allenatore.
Questa esperienza vissuta a piccoli passi ed in costante evoluzione oggi rappresenta un’altra conferma per tutti gli operatori,di quanto le attività riabilitative debbano svolgersi in contesti non sanitari.
Ora però bisogna cogliere e rispondere agli slanci di operatori e utenti o forse calciatori e allenatori  che richiedono maggiori risorse nel percorso di cambiamento per quel diritto di cittadinanza che nella vita reale è soprattutto degli allenatori e ancora molto poco dei calciatori.

Rosa Conca